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37th America’s Cup Match - Per fare la storia

L'attesa è finalmente finita: Emirates Team New Zealand in regata per il match della vita contro Ineos Britannia. Dopo 173 anni, il team neozelandese potrebbe diventare il primo a vincere la competizione per la terza volta consecutiva

Elena Giolai/SLAM

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Per la prima volta nella storia dell’America’s Cup i kiwi potrebbero vincere la Coppa per la terza volta consecutiva. Per Britannia invece é la prima opportunità, dopo 60 anni, per provare a riportare l’antica brocca a casa, al club house del Royal Yacht Squadron, a Cowes. L’ultima volta che riuscì ad accedere al match finale fu a Newport (USA) nel 1964, quando Sovereign con Peter Scott skipper, perse 3-1 contro gli statunitensi di Constellation. Ma Emirates Team New Zealand certamente non gli sta rendendo la vita facile, come dimostrato dalle primissime regate. 

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NATHAN OUTTERIDGE

Outteridge ha anche parlato dei progressi tecnologici dal 2017, quando Artemis non disponeva di un simulatore e si affidava esclusivamente ai test in acqua. Emirates Team New Zealand, invece, già allora sfruttava i simulatori, spingendo Artemis a svilupparne uno dopo quella campagna. Nel 2024, tutti i team utilizzano simulatori avanzati, equilibrando il tempo tra simulazione e test in acqua, migliorando così la precisione dello sviluppo.

Outteridge ha inoltre riflettuto sull’inserimento in un team consolidato come Emirates Team New Zealand, riconoscendo che, pur avendo un ruolo definito e meno indipendente, è stato felice di adattarsi, traendo insegnamento dall'esperienza di Peter Burling. I due hanno lavorato insieme per sviluppare uno stile comune di navigazione, dimostrando come la collaborazione in un team ben strutturato possa essere altrettanto entusiasmante quanto assumere un ruolo di leadership.

“Pillole" tecniche svelate da Nathan Outteridge

Configurazione della cabina di pilotaggio e personalizzazione

• Il velista descrive il cockpit, la cabina da cui timona, come uno spazio fisso, diverso dalle barche tradizionali dove invece ci si può spostare per osservare l’avversario da diverse angolazioni.

• Gli elementi del cockpit, come timone e display, sono completamente personalizzabili. 

Prestazioni della barca

• La barca viene definita come una vera "bestia". L'AC-40, rispetto ai modelli più grandi come gli AC75, è più leggero, agile e reattivo, offrendo un feedback e una sensibilità superiori.

• Gli AC75, più pesanti, non offrono lo stesso livello di controllo, ma sono progettati per navigare ad alte velocità, con vele potenti.

Monitoraggio delle prestazioni

• Gran parte del lavoro a bordo consiste nel monitorare le prestazioni della barca, i carichi e la forma delle vele tramite display. Il velista regola costantemente questi parametri per ottimizzare la navigazione.

• Quando è al timone, si concentra su meno indicatori, focalizzandosi principalmente sulla velocità.

Il timone

• Il timone è paragonato a quello di una Formula 1, con oltre 20 pulsanti. Solo un ristretto gruppo di persone conosce a fondo il suo funzionamento, essendo coinvolto nel suo sviluppo.

Vele a doppia pelle

• Le vele a doppia pelle migliorano notevolmente le prestazioni riducendo la resistenza e aumentando la spinta rispetto alle vele tradizionali.

• Quando si issa la randa, si nota subito una riduzione della resistenza. Durante le virate, la vela passa da una forma convessa a piatta, ritrovando poi il camber senza l'attrito tipico delle vele singole.

• La profondità della vela può essere regolata con precisione, variando il camber dal 10% al 2%, adattando così la forma alle condizioni di navigazione.

Materiali delle vele

I materiali moderni delle vele permettono rapide regolazioni anche sui fiocchi, adattando la forma alle diverse andature, sia di bolina che di poppa.

Certamente l’innovazione tecnologica gioca un ruolo cruciale nel miglioramento delle prestazioni e questo é uno degli elementi affascinanti di questa edizione dell’America’s Cup.

Outteridge ha spiegato come la tecnologia e la comunicazione siano fondamentali nell’America's Cup attuale, in cui gran parte della barca è "cieca" e non permette di avere una visione completa. Da sempre abituato a descrivere la situazione tattica, come faceva con il 49er, si è allenato a fornire informazioni chiare al compagno di squadra Peter Burling, per poter prendere decisioni veloci, senza perdere velocità.

Ora, con il supporto di schermi che mostrano la situazione circostante, le barche e le layline, il compito diventa più preciso, ma richiede ancor più una buona comunicazione. Il software di gara, comune a tutte le squadre, visualizza le barche e i confini del campo, mentre i velisti inseriscono i dati del vento raccolti per determinare le layline. Questo aiuta a prendere decisioni tattiche basate su dati reali e non solo su sensazioni.

Il sistema di vettori e "barche fantasma" permette di prevedere dove si troveranno le imbarcazioni nei successivi 10 secondi, facilitando l’anticipazione delle manovre e la valutazione di tattiche vincenti. In questo modo, le ipotesi vengono ridotte al minimo, e le decisioni sono basate su dati accurati e proiezioni precise.

Cerimonia di apertura e gran finale

Barcellona è diventata il “Faro del Mondo” con una spettacolare cerimonia di apertura alla Platja de Bogatell, che ha messo in evidenza i valori e la passione della Louis Vuitton 37ª America’s Cup, ossia  il potere dello sport, mixato ad arte e cultura come agenti di cambiamento e capacità di impegno. La cerimonia, ispirata al mare, al vento e alla vela, simboleggiava l'ingegno umano e lo sforzo collettivo, creando una narrazione che prometteva di ricollegare il pubblico con la potenza della natura e la magia dell'esplorazione marittima.

Le prime regate tra Emirates Team New Zealand ed Ineos Britannia hanno dimostrato la velocità di Taihoro e la precisione del Team nei momenti cruciali del match, come partenza e manovre. Con la prima partenza a dir poco perfetta allo scadere dello zero i kiwi hanno dimostrato di essere un defender davvero incredibile, senza contare alcuni incroci. E la storia continua… 

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Grant Dalton, CEO dell'America’s Cup Event

Il nostro legame con Barcellona, con la sua gente, cultura e identità, risuona con i valori che abbiamo cercato di promuovere nella Louis Vuitton 37ª America’s Cup – Sostenibilità, Diversità, Inclusione, Tecnologia e Innovazione. La serata è stata progettata per mettere in mostra questi valori, cercando di competere con i ricordi indimenticabili dell'inaugurazione delle Olimpiadi del 1992 – un ricordo inciso nella mente di tutti coloro che lo hanno vissuto

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