Allacciate le cinture: alla Foiling Week si vola!

La magia del foil raccontata da giovani campioni: Margherita Porro

Elena Giolai/SLAM

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Il vento non fa discriminazioni - tocca tutti e tutto

ssshhhhhhhhhhm fffhhhhhhhhh e dopo un secondo ti trovi un kite, un windsurf, un moth ad un centimetro dal gommone in mezzo al lago o al mare senza accorgerti, ovviamente foil. La navigazione non è più solo “musica” dell’acqua sullo scafo, ma il suono o ultrasuono della velocità della tavola, dello scafo che vola sull’acqua. Se in città hai le auto elettriche che ti sfiorano silenziose, in acqua hai le nuove generazioni foil che fanno la stessa cosa! 

Dieci anni fa gli ideatori della Foiling week sono stati decisamente visionari; dieci anni fa SLAM è stata al fianco della primissima edizione della Foiling Week, credendo fermamente, che questo nuovo modo di navigare rappresentasse il futuro e, soprattutto, potesse raccogliere il favore delle generazioni future, che avrebbero apprezzato la vela veloce, proiettata in una visione completamente nuova. 

La Foiling Week, che torna a Malcesine come ogni estate (26 giugno-5 luglio 2023) offre una visione a 360° del mondo foil, facendo incontrare tutte le parti coinvolte, un symposium per addetti ai lavori, ma anche per chi vuole vedere cosa esiste sul mercato, potendo aderire ai test materiali o semplicemente vedere alcuni campioni regatare su classi diverse, quest’anno 10.

L’Italia ha saputo tenere il passo anche a livello sportivo dato che nelle classi olimpiche, sia sul Nacra, che sull’iQFoil e Kite gli ultimi risultati internazionali danno fiducia sul progresso tecnico.
La squadra Nacra in particolar modo non ha freni: dopo l’oro olimpico dei nostri ambassadors Tita-Banti l’Italia ha sempre raggiunto un podio nei più importanti appuntamenti, ultimo alla storica regata Internazionale di Kiel, olimpo della vela, in cui Margherita Porro e Stefano Dezulian hanno conquistato l’oro.
E così siamo andati a sentire dalla diretta voce di Margherita cosa significa navigare foil, che l’atleta delle Fiamme Gialle, dopo una importante esperienza nella vela skiff veloce e moderna, prima sul 29er (con cui ha vinto il Mondiale Giovanile nel 2017) e poi sul 49er FX, ha scoperto tanti anni fa sul Moth e ora vive sul Nacra 17 olimpico:

Il volo per Margherita Porro

“Penso che il foil attiri i giovani e anche le ragazze per una questione di adrenalina, cioè l'emozione che ti trasmette il fatto di andare più veloce del vento è un dato di fatto. E’ sicuramente quella che al rientro ti si attacca addosso e ti rimane lì, e ti viene da dire: Cavolo, ho proprio voglia di uscire la prossima volta! Perchè si sa che l'adrenalina è un po' come una droga in forma ovviamente positiva; quindi sicuramente andare più veloce del vento dà energia positiva. E poi c’è la LEGGEREZZA, la sensazione più bella di volare sull'acqua è sentirsi leggeri; una leggerezza, che mi lascia un sapore dolce in bocca e mi stupisce positivamente ogni volta che la sento, la provo. La leggerezza è anche un aspetto che si cerca nella vita di tutti i giorni, che non significa prendere decisioni con superficialità, ma sentirsi Il cuore leggero! Il foil aiuta a provare queste emozioni".

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La cosa più bella, il momento magico del foil è la velocità e l’attimo in cui ti alzi sospesa sull’acqua, con il vento che aumenta nelle orecchie.

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Il primo volo di "Marghe"

La mia prima volta sul foil me la ricordo benissimo: è stato su un Moth Mach 2 quando avevo tra gli 11-12 anni; il primo che mi ha portato fuori è stato Stefano Rizzi (forse anche il primo italiano ad andare sul Moth e sicuramente il primo campione italiano), che rimase stupito perché portavo veramente molto bene la barca; infatti a me quella sensazione del volo è piaciuta subito tantissimo, sentivo la barca nelle mie mani anche se inizialmente avevo un po' di paura nelle manovre, nelle strambate, perché sapevo già che prima o poi mi sarei stampata nell’acqua. Ma questa paura mi spronava a provarci e riprovarci, finchè sono arrivate anche le manovre foiling.

A Kiel è arrivato addirittura un oro: al di là degli aspetti tecnici, come è stato raggiunto questo risultato in una regata che rappresenta comunque una località simbolo della vela?

A Kiel e io Stefano siamo partiti con l'obiettivo di strappare una medaglia, quello è poco ma sicuro! Ho passato inizialmente un momento difficile, perché avevo tanti dubbi riguardo il fatto che eravamo là da soli senza allenatore, senza i nostri compagni di squadra, che ci siamo abituati ad avere sempre accanto. Ma, un po’ a sorpresa, tra i regatanti ho trovato dei ragazzi che ci hanno accolto e che ci hanno aiutato; anche un allenatore straniero ci aiutato molto e questo ci ha messo nelle condizioni di stare comunque bene. Il mio obiettivo era prendere la regata, ascoltando il mio cuore: è un lavoro che sto facendo con la mia psicoterapeuta; non dovevo strafare, ma fare quello che potevamo fare in quel momento, andare con la testa libera. E a quel punto quando riesci ad affrontare la gara con questo spirito si è ripresentata questa sensazione di serenità particolare, di leggerezza, perché eravamo sì molto concentrati, ma dentro di me sapevo cosa devo fare e c'è da dire che ha funzionato, quindi sono molto molto soddisfatta per questo risultato per come è stato raggiunto.

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The Kieler Woche, sailing as an event, history through sailing

From the gathering of sailing ships, to monotypes, to Olympic classes, to offshore sailing; over 30 classes with a 53-page regatta notice (although that does include ads!) make this the largest sailing event in the world. It all starts with the 'Glasen', the sound of the siren that kicks off the event on Saturday (the event is held on the last two weeks of June) 'ordering' people to cast off their moorings. We are talking about 5000 sailors, 2000 boats and 3 million spectators. It is a historic regatta in the truest sense of the word, since the origin dates back to 1882 with the name Kiel 'Woche' given to it in 1894. Winning in Kiel therefore carries its own weight. After all, Kiel is Kiel! 

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